Quando, quinta parte

Disclaimer:I personaggi non mi appartengono, Criminal Minds appartiene alla CBS. Questa storia non è a scopo di lucro.
Note: Ho deciso tempo fa che dovevo far tribolare un poco alcuni soggetti… le mie prime lettrici!

“Hotch, abbiamo un problema.”
Hotch stava entrando nel suo ufficio, Dave era seduto sul divanetto all’interno, una serie di cartelline in mano, ed un aria lugubre sul viso.
“Uno solo?”
“Sai non sono sicuro che la versione umoristica del mio capo mi piaccia, proprio per niente!”
“Rientro ora da una riunione, in cui la sola bella notizia era la meritata promozione di JJ, per cui ora potremo finalmente informare gli altri, ufficialmente.”
“Cosa ti fa pensare che lo siano già in via ufficiosa?”
“Lo sai vero che non dovresti fare domande di cui non potrebbe piacerti la risposta.”
“Ma il motto da avvocato non era: Non fare domande di cui non sai la risposta?”
“Ah era una domanda retorica, non avevo colto. Qual è il problema?”
Dave ritornò serio di colpo, come se per alcuni secondi avesse scordato la ragione per cui da oltre due ore si rileggeva la serie di rapporti che mostrò al collega.

“Quattro uomini assassinati, tutti con condanne per abusi su minori adolescenti. Tutti usciti di prigione dopo la condanna da poche settimane. Nel corso degli ultimi mesi.”
“Maledizione, il classico giustiziere…”
“Forse, li uccide con un colpo di fucile alla gola.”
“Scusa ma è come… No dai non può essere.”
“Ti ricordi vedo.”
“Siamo rimasti in contatto.”
“Lo so, io sono persino andato al battesimo dei suoi figli.”
“Senti, il fatto che vengano uccisi con una fucilata non vuol dire niente. Hai fatto verificare dove stava quando ci sono stati gli omicidi?”
“Sì, non ho coinvolto Garcia per evitare domande, l’ho chiamato con la scusa di voler passare dalle loro parti, chiacchierando ho scoperto che negli ultimi mesi va via da casa per convegni. E sì, era nelle città dove si sono verificati tre dei casi. Se non ci fossero state queste coincidenze non avrei pensato che…”
“Io non riesco a crederci, dopo tutti questi anni, ce ne saremmo accorti.”
“E come? Per una visita una volta l’anno o anche meno? Comunque anche io non ci voglio credere, ma dobbiamo indagare e sai che nessuno collegherà mai… la scena del crimine primaria.”
“Era stata legittima difesa.”
“Che io ho coperto, devo sapere.”
“Troveremo il colpevole.”
“Non dare per scontato che non sia lui.”
“E tu non dare per scontato il contrario. Come lo spieghiamo agli altri?”
“Direi di non influenzarli con quello che sappiamo noi, iniziamo ad analizzare i delitti, e poi decideremo, mano a mano che le cose verranno fuori. Io andrò a trovarlo, e indagherò meglio su…un suo eventuale alibi.”
“Credi sia saggio, sa che lavoro fai. Se è lui mangerà la foglia.”
“Dopo la mia telefonata se non vado mangerà l’intero albero, devo farlo. E poi, in mia assenza sarà più facile spiegare se ce ne fosse la necessità. Mi eviterò le occhiatacce.”
“Dave, era stata la decisione più giusta vista la situazione.”
“Per chi? Per lui, o per la mia carriera?”
“Per entrambi, e lo sai.”
“No, non lo so. Sai vero che stavolta non potrai lasciare Derek fuori?”
“La settimana non è terminata, forse dovrei farlo.”
Dave si prese qualche secondo per cercare una frase che non facesse infuriare il suo capo.
“Senti, lui e Reid si sono chiariti giorni fa, deve poter tornare in attività, o chiederà di andare con un’altra unità, sicuro di voler rischiare di perdere un altro agente?”
“JJ per questa volta verrà ancora con noi, se quello che temiamo fosse vero, con i media ci servirà tutto l’aiuto possibile, si scatenerà un inferno.”
“Volendo essere ottimisti. Rimetti Derek in servizio attivo, digli che hai cambiato idea. Se ti chiede come mai, ma non lo farà, puoi sempre dire che solo gli idioti non mutano mai opinione su una cosa e tu non sei un’idiota.”
“Chi è che esagera con il senso dell’umorismo adesso?”
“Vantaggi dell’anzianità di servizio.”

Anzianità di servizio.
Le ultime parole che aveva detto ad Hotch gli riecheggiavano nella mente.
Da diverse ore ormai. Si stava dirigendo dalla persona di cui aveva parlato con lui.
Ricordava bene quando loro due si erano incontrati.
Hotch all’epoca era un giovane che aveva lasciato la procura legale e si stava facendo le ossa nel bureau, lui era già l’agente anziano allora.
L’agente anziano con uno scheletro nell’armadio.
Di cui Hotch era venuto a conoscenza, ma aveva capito.
E gli dava ragione ora come allora, solo lui non era più tanto sicuro di meritarsela quella ragione.
A meno che…
…Non sia la ragione degli asini o dei folli e io devo solo scegliere in che categoria mettermi.
I ricordi.
Alcuni anni prima di quell’incontro lui stava inseguendo un soggetto ignoto che abusava di minorenni adolescenti. C’era una lunga scia di omicidi che portavano tutti la medesima firma.
Un maschio ed una femmina. La bambina veniva molestata, ed uccisa, il bambino solo – per modo di dire – ucciso.
Erano riusciti a capire dove si stava nascondendo, grazie alle sue ultime vittime, la bambina aveva permesso la fuga del bambino. Si era salvato. Ma lei era morta.
Lui si sarebbe suicidato tempo dopo, il senso di colpa era stato più grande dell’aiuto che non avevano saputo dargli. E la morbosità della stampa per il superstite non aveva certo aiutato.
Aveva trovato l’abitazione. Ma lui non c’era.
Lo aveva cercato nei paraggi, poi un colpo.
Era stato un singolo colpo di fucile. Si diresse nella direzione da cui proveniva lo sparo, sembrava lontano. Nella boscaglia.
Una piccola capanna, ed eccoli.
Un bambino, teneva stretta tra le braccia una bambina, impedendole di guardare dove invece lui stava fissando.
Davanti a loro un fucile a terra, dello stesso tipo che aveva lui, poco discosto un uomo si teneva convulsamente le mani sul collo cercando di fermare l’emorragia.
Ma era troppo tardi, il proiettile gli doveva aver lacerato la carotide, roteò gli occhi all’indietro e soffocò nel suo stesso sangue.
Si assicurò che i bambini non fossero feriti, la bambina credette che a sparare fosse stato lui, teneva gli occhi chiusi da prima che il suo compagno di sventura facesse fuoco. E lui le aveva poi impedito di guardare.
Dave in una frazione di secondo prese una decisione. Proteggerli.
Si prese la responsabilità della morte dell’assassino. O il merito. Erano settimane che la stampa li tormentava perché non fermavano quel folle.
Come avrebbero distrutto la vita di quei bambini con la loro morbosa curiosità sui dettagli se avessero saputo che era stato il ragazzino a sparare?
Li avrebbero aiutati lo stesso, ma senza la stampa a fare da cassa di risonanza.
Avevano bisogno di tranquillità.
Li avrebbe protetti. Lo fece. Ma non potè mai avere la certezza di non averlo fatto anche per se, per non far sapere che non era arrivato in tempo.
Se il bambino non gli avesse sparato forse sarebbe scappato ancora.
Quello gli diceva per rincuorarlo del fatto che aveva preso la decisione giusta nel fare fuoco.
I bambini andavano da uno psicologo infantile, c’erano due rapporti all’Efbiai, uno ufficiale, con la versione data da Dave e confermata dai bambini, l’altro ufficioso.
Con la versione di Dave e del ragazzino.
Quando lo psicologo gli aveva spiegato che secondo lui il ragazzo non gli diceva tutto, Dave aveva iniziato ad andarlo a trovare.
Per aiutarlo a scendere a patti con quello che era successo, per farsi dire quello di cui non voleva parlare con un estraneo. Con il tempo si era creato un rapporto di fiducia e stima reciproca, i genitori del ragazzo erano grati a Dave che aveva evitato che il figlio finisse sulle prime pagine della cronaca.
Il ragazzo era cresciuto, aveva studiato veterinaria.
La frase preferita: Più conosco l’uomo e più mi piacciono gli animali.
Hotch gli sentì dire esattamente quella frase, una volta che era passato a salutarlo, e si incuriosì.
Quando trovò il suo nome inerente a quei vecchi casi, mise alle strette il suo istruttore, sui rapporti tra di loro.
Venendo meno alla prima regola dell’Unità.
Mai farsi il profilo a vicenda.
Ma forse anche Dave aveva bisogno di sapere che non aveva sbagliato.
Voleva un altro parere.
Hotch fece il suo lavoro di profiler con discrezione, in qualità di ex-procuratore poteva essere a conoscenza di alcuni dettagli e il ragazzo, ormai un giovane uomo, non si sorprese alle sue domande.
Rispose ad Hotch, domandando in seguito a Dave come mai ci erano voluti tanti anni perché qualcun altro a parte lui gli ponesse delle domande su quella vecchia storia.
E Dave si limitò a spiegargli che l’Efbiai non ci teneva a far sapere che se non era per un dodicenne un pericoloso killer poteva essere ancora a piede libero.
La risposta lo aveva soddisfatto e non sarebbero più tornati sull’argomento.
A volte si domandava se non avesse sbagliato nel tenere i contatti, come rivangare sempre una vecchia ferita. Ma aveva visto che aveva creato un rapporto amichevole anche con Aaron, una delle persone più schive e restie al dialogo che lui conoscesse, chi si somiglia si piglia, anche in amicizia.
Poi lui aveva lasciato il bureau, era in pensione, portava il suo cane da caccia a visitare da lui, e la bozza del suo primo libro in veranda, chissà se qualcuno aveva mai notato che parlava di se in terza persona quando descriveva la fine di quel particolare SI?
Sì che lo avevano notato, e lo avevano definito un borioso pompato ed altre cose poco simpatiche.
Nessuno che pensasse che era in terza persona perché non era stato lui ad ucciderlo.
Meglio così.
Dopo le settimane di interrogatori a San Quintino, era passato a trovarli, e gli era stata messa a disposizione la stanza per gli ospiti e gli avevano chiesto se avrebbe fatto da padrino per il loro bambino.
La moglie sapeva quanto fosse importante il legame con Dave. Le aveva detto tutto.
“Non posso certo chiederle di sposarmi e tenermi un segreto del genere. Non credi?”
No, non poteva.
Aveva ragione Aaron, erano solo coincidenze la sua presenza in alcune delle città colpite dal soggetto ignoto attuale.
Deve essere così.

“Così posso rientrare? Che cosa…”
La domanda rimase sospesa, l’occhiata di Hotch era molto esplicativa, non fare domande.
“… abbiamo?”
Hotch fece finta di non essersi accorto dell’esitazione ed invitò l’uomo a raggiungerli in sala riunioni.
Rossi non c’è. Ma forse ci raggiungerà al jet, non sarebbe la prima volta.
Si disse Derek.
Gli altri si scambiarono delle occhiate rapide e furtive, finalmente Derek tornava in squadra a tutti gli effetti, e non solo come consulente in contatto da Quantico.
“Abbiamo un probabile giustiziere da identificare. Le vittime…”
La vittimologia era anche troppo evidente.
Tutti pedofili, tutti condannati.
“I sei anni sono passati… ma la penso come allora.”
Fu una delle frasi che uscì detta a Reid.
Emily domandò a cosa si riferisse.
“Sei anni fa andammo a New York, la vittimologia non era evidente come questa volta, ma presto apparve chiaro che il nostro SI voleva farsi giustizia da se. Io dissi che doveva esserci un processo. Un addetto al tribunale mi dette sei anni di questo lavoro, per iniziare a pensare che forse aveva ragione.”
Hotch ripensò per qualche istante al caso a cui si riferiva Reid, anche lui aveva un ricordo personale.
Stava parlando della cosa con Jideon, se avesse mai pensato di farsi giustizia da solo, e lui gli aveva detto che quello avrebbe voluto dire che invece di entrare lui nella testa dell’SI era successo il contrario.
Quello che è successo a me con Foyet, ad un certo punto… lui è stato dentro di me.
Raddrizzò la testa con un profondo sospiro. Nello sguardo un profondo disgusto alla sola idea di paragonarsi a quel mostro. Ma non ci sta accusatore più feroce della coscienza che alberga nel cuore di ognuno. Mai citazione fu più azzeccata.
Riprese il controllo, di se stesso e della conversazione.
“Concentriamoci su questo caso. Stessa vittimologia, identico modus operandi, città differenti.
Come rintracciarlo?”
Nessuno parve essersi accorto del momento di estraneità avuto dal loro capo, iniziarono a fioccare ipotesi.
Dal rappresentante spesso in giro, al free lance che gira l’intero paese.
Ma tutti concordi su una cosa.
Di sicuro aveva avuto in passato un’esperienza traumatica, o l’aveva avuta qualcuno della sua famiglia, e su quello incentrò le ricerche Garcia. Oltre che su ferite da arma da fuoco alla gola, precisazione di Hotch. Non spiegò come mai, sperava ci fosse almeno un caso simile. Se lo augurava per Dave, ma anche per se stesso, pensare di aver sbagliato così tanto a giudicare una persona proprio facendolo di mestiere era preoccupante.
La donna si mise subito al lavoro.
Intanto loro si dirigevano nella città dell’ultimo delitto.

Una volta al jet fu chiaro a tutti che Rossi era assente, ma stranamente Hotch non ne aveva ancora spiegata la ragione.
Mentre erano in volo lo videro concentrato sui rapporti, e nessuno osò far domande.
Per i primi minuti almeno.
“L’assenza di Rossi? Questa mattina era in ufficio, poi è uscito di filato prima che ci riunissimo, è successo qualcosa?”
Hotch smise di leggere e portò la sua attenzione sui colleghi.
JJ lo guardava sicura che avrebbe dato loro delle spiegazioni.
“Dave è andato a controllare una cosa, non sappiamo se inerente al caso o meno, e non vogliamo portarvi fuori strada nello stilare il profilo di questo SI.”
“Un vecchio caso?”
“Esattamente.”
La domanda di Derek non poteva essere più perfetta, gli permetteva di dire la verità senza omettere dettagli. Certo se si fosse limitato a quella domanda.
“Se sospetta di qualcuno dovremmo saperne di più, non credi?”
“Non è ancora un sospetto. Per adesso è solo una coincidenza.”
Si appoggiò allo schienale ed alzò le mani, i palmi in avanti ad altezza del busto, a chiedere una tregua, quando si accorse che Derek aveva altre domande.
L’uomo rimase di stucco. Hotch non era tipo da gesticolare, la cosa doveva essere proprio grave per agitarlo a tal punto.
Decise di rimandare il resto delle domande, in fondo era appena tornato in servizio attivo; meglio non irritare il capo.

JJ lesse i comunicati stampa sul caso, nei primi due casi nessuno aveva colto un nesso, erano avvenuti ad un certa distanza sia di tempo che di luogo, ma al terzo avevano iniziato a mettersi in allarme, come l’Efbiai, ed al quarto caso niente li aveva fermati.
Stavano nascendo i primi comitati di difesa del assassino, alla frase: “Finalmente qualcuno difende i nostri bambini.”
Era una situazione difficile, la pietà verso le vittime, quando queste prima sono state carnefici, è spesso assente. E non è difficile comprenderne la ragione. Ma aveva ragione Reid, non si può farsi giustizia da soli.
Non senza rimanerne in qualche modo sconvolti. Aveva visto lo sguardo assente di Hotch alla riunione mentre Reid parlava di farsi giustizia da sé, non serviva un profiler per capire a cosa era andato a pensare.
L’idea che quello sarebbe stato il suo ultimo caso con la squadra le metteva ansia.
La sua promozione era effettiva, aveva ricevuto le congratulazioni da tutti, un ultimo caso e poi le loro strade si sarebbero separate.
Si sarebbero incontrati ancora, mai più lavorando insieme però.
Aveva un sapore amaro questa promozione.

Emily osservò lo scambio tra Hotch e Derek, le scappò un mezzo sorriso, le sembravano tornati i vecchi tempi, il gesto delle mani in avanti di Hotch la diceva lunga sul suo nervosismo.
Il sorriso le morì sulle labbra quando incrociò lo sguardo triste di JJ, proprio non sembrava una persona che era appena stata promossa di grado. E la capiva benissimo.
Erano stati anni intensi, lavoravano con delle belle persone, era un peccato doverci rinunciare.
Ma rifiutare una promozione? Derek lo aveva fatto una volta, ma era diverso.
Lui all’epoca era in rotta con Hotch – ma guarda che caso strano – e voleva anche dimostrargli che sarebbe stato capace di cambiare. Non troppo però.
JJ invece non aveva niente da dimostrare a nessuno di loro, nessun conto in sospeso.
Sembrava passata una vita. Erano stati solo pochi anni. Riportò l’attenzione sui rapporti, doveva esserci qualcosa in quelle vittime che aveva fatto scattare il soggetto ignoto, dovevano scoprirlo.
Prima possibile.

“Possibile? Dave Rossi è veramente passato da queste lande?”
“Smettila di fare lo spiritoso, sapevi che sarei passato.”
“No, avevi detto che forse saresti passato, ma la certezza di un tuo arrivo ce l’ho avuta solo quando ti ho visto scendere dall’automobile.”
Disse l’uomo, invitando l’amico ad entrare in casa.
“Non è stagione di caccia, cosa ti porta da queste parti?”
“Ehy, un interrogatorio? Non si può voler staccare un poco dal lavoro e passare da un amico? O a trovare il mio figlioccio? A proposito come stanno i ragazzi?”
“Stanno bene, ora sono a scuola. Anne è di sopra a riposare.”
“Non sta bene? È successo qualcosa di cui non ti andava di parlare per telefono?”
“No, sta bene, solo che questa notte sono stato chiamato una mezza dozzina di volte, ed ogni volta lei si svegliava con me. Dovrei imparare a dormire nella stanza degli ospiti quando sono di turno alla notte.”
“Ma un veterinario chiamato di notte? Credevo capitasse ai medici…o agli agenti.”
“Capita anche ai veterinari, fidati, anche se di solito non con la frequenza di stanotte, sei chiamate sono effettivamente un record.”
“Tu non sembri stanco però.”
“Tutta apparenza, in realtà sto dormendo in piedi, a proposito vuoi un caffè? Se preferisci andarti prima a cambiare la stanza è a tua disposizione.”
“Credo approfitterò un attimo del gabinetto. Tu scalda quel caffè, arrivo subito.”
E così dicendo l’uomo si diresse verso la stanza per gli ospiti che ben conosceva, avrebbe voluto chiedergli dove era stato tre giorni prima, ma sapeva che troppe domande in una volta lo avrebbero insospettito.
Se non era lui non voleva fargli capire che lo avevano sospettato.
Se era lui, non voleva nemmeno pensarci.
Si sciacquò le mani a lungo, pensando a come andare in argomento.
Scusa hai un fucile per caso? Non mi sembra l’approccio giusto.
Forse ho trovato.

Mentre David Rossi si arrovellava per trovare un modo discreto di impicciarsi della vita privata del suo amico, quest’ultimo leggeva il giornale mentre si scaldava il caffè.
Un aria seria in viso, la netta sensazione che Dave non fosse passato per caso.
Il giornale portava la data del giorno precedente, e uno dei titoli in grassetto citava.
“Finalmente qualcuno protegge i nostri bambini!”
Senti l’acqua scorrere in bagno e mise il giornale sul tavolo in bella vista.
Poi versò il caffè nelle tazze.
Ed aspettò, per vedere se la sua sensazione era pura paranoia o meno.

“Meno male che siete arrivati.”
Furono accolti con quell’esclamazione dall’investigatore incaricato delle indagini, che li aveva chiamati appena intuito il collegamento con il precedente caso.
Non era certo la prima volta che i poliziotti locali coglievano bene l’arrivo dell’Efbiai, ma forse tanta sollecitudine nei loro confronti era più la fretta di scaricare loro la patata bollente, per molta parte dell’opinione pubblica fermare questo giustiziere non sembrava una necessità, se lo facevano i federali, la polizia locale non poteva che essergliene grata.
I malumori della gente si sarebbero dirottati su di loro e non sui poliziotti di quartiere.
Tanto sollievo pareva strano anche per un’altra ragione, chi uccideva poteva anche essere nella polizia, visto che conosceva i precedenti penali delle vittime che sceglieva.
Ma le diverse città, stando al profilo geografico su cui stava lavorando Reid, la rendevano una probabilità remota.
Ma da tenere comunque in considerazione.
I punti in comune tra le varie vittime erano la recente scarcerazione e il reato commesso, e c’erano molti modi in cui uno poteva scoprire determinati dettagli, ma il più semplice era avere accesso ai dati sui processi. Che non era cosa poi così facile se non si aveva a che fare con l’ambiente penale.
Quindi una delle probabilità vagliate era che, come nel caso di New York di sei anni prima, questo individuo avesse libero accesso a dati sensibili sui detenuti.
Troppa gente da controllare, ma contavano di scremare di molto la lista grazie ai dati raccolti da Garcia.
Il dettaglio della fucilata al collo suggerito da Hotch fece scoprire a Garcia due casi, un seria killer fermato molti anni prima da un giovane David Rossi, e un ex secondino assassinato nello stesso modo.
Il secondino aveva lavorato in un carcere minorile, ed era stato processato per molestie su minori, uscito assolto dal processo, per sospetta intimidazione dei testimoni, era stato freddato dal padre di uno dei ragazzini.
Che ora stava scontando una pena per omicidio, quindi non poteva essere lui il soggetto ignoto.
“Praticamente quel secondino era come l’aguzzino di Sleepers, gli avrei sparato anche io al posto del padre.”
“Garcia…”
“Scusa Derek, ma certe cose mi fanno andare in bestia, era evidente che i testimoni avevano paura e lo hanno assolto. Capisco il padre, non lo giustifico, ma lo capisco. Posso?”
“Va bene, ma non quando sei in vivavoce.”
“Capito.”
“Comunque è strano, salta fuori il nome di Rossi e lui non è lì con voi, Hotch cosa dice?”
“Che è andato a controllare il vecchio caso, cosa sai dirmi sulle vittime e sui parenti?”
“Tre superstiti, oh no… solo due, il primo si è ucciso pochi mesi dopo il fatto.
Un ragazzo e una ragazza, oramai adulti, pensi che Dave sia andato a controllare se erano in zona ai momenti dei delitti?”
“Tu puoi verificare?”
“E me lo domandi? Sto già cercando. OhOh…”
“Che succede?”
“L’uomo aveva un giro di conferenze per la clinica veterinaria presso la quale lavora. In tre delle città.”
“Ecco cosa è andato a controllare Dave, e la quarta.”
“No sulla quarta niente, ma non è molto lontano da dove abita, se non ha un alibi…”
“Potrebbe essere il nostro uomo, trovo strana la reticenza di Hotch e Dave a parlarne, è chiaro che è un sospettato.”
Emily fecce un cenno a Derek, ma era tardi, Hotch era entrato nella stanza ed aveva sentito le ultime frasi.
“Perché non abbiamo ancora un profilo preciso, e la persona che tu e Garcia avete trovato corrisponde solo per una parte. La sua presenza in città può essere una mera coincidenza, prima di rivangare vecchie ferite io e Dave vogliamo essere certi che… non abbia un alibi.”
A nessuno di loro sfuggì l’esitazione.
Dave non era andato solo a controllare un eventuale alibi, era anche là per arrestarlo nel caso i loro dubbi trovassero conferma.
Da solo.
“Hotch, ma è una pazzia, dov’è finito il lavoro di squadra?”
“Derek, cosa sappiamo del nostro SI? Che sa cosa sono quelli che uccide, e quando escono di prigione li va a cercare. Ora secondo te come fa un veterinario ad avere certe informazioni? Se lo scopri insieme al fatto che era nelle città allora diventa un sospettato. In caso contrario, aspetto notizie di Dave.”
“Innocente fino a prova contraria, hai ragione.”
“Esattamente.”

“Esattamente come mai con un caso del genere in corso a meno di trenta miglia da qui, tu sei passato da me?”
Con quella frase Sam mise fine al silenzio con cui Rossi aveva reagito quando sedendosi al tavolo per bere il caffè aveva visto il giornale e il titolo ben evidente che stava in prima pagina.
Dave guardò fissò l’uomo di fronte a lui.
Non riusciva a non pensare che si erano fatti giocare da Foyet che non conoscevano, era parso solamente una vittima. E lui non voleva pensare che l’affetto che provava per il ragazzino spaventato che si ricordava decenni prima lo portasse a sottovalutare qualsiasi segnale.
Ma davanti a lui non c’era un ragazzino, c’era un uomo con una domanda.
E non aveva distolto lo sguardo da lui nemmeno per un istante.
Impossibile mentirgli.
“Esattamente per quello che pensi. Ma avrei preferito non pensassi…”
“…che mi reputeresti capace di un assassinio? Troppo tardi, era meglio se me le facevi al telefono le domande. Ti saresti risparmiato il viaggio.”
“Sam… dov’eri tre giorni fa, verso le 22.”
“Non so se devo rispondere, potrei ficcarmi nei guai in assenza di un alibi, e non immaginavo me ne servisse uno. Forse dovrei chiamare un avvocato.”
“Non sei in arresto e non sono qui in veste di agente, sono tuo amico e spero di sbagliarmi.”
“Ti sbagli. Io non c’entro niente. Tre giorni fa verso le 22 ero impegnato, ma la mia unica testimone è mia moglie, temo potrebbe non essere attendibile in quanto tale, vero?”
Un involontario sospiro di sollievo distese le spalle di Dave, si fidava, voleva credergli.
Ma aveva ragione, sua moglie come alibi non era un granché, sarebbe stato meglio se fossero stati a cena fuori, in presenza di testimoni.
Ma rimanevano le altre tre città.
“Sam, ci sono stati altri delitti.”
“Lo so ho letto il giornale, quello che mi incuriosisce e sapere come mai hai pensato a me, insomma ci saranno decine di persone che girano per le medesime città.”
“Sui giornali cosa dicono degli omicidi?”
“Uccisi con un colpo di arma da fuoco.”
“Un fucile per la precisione.”
“Uh… inizio a capire, fammi indovinare: alla gola?”
“Era meglio se non indovinavi, ma sì. Alle conferenze a cui sei stato…”
“… quando terminavano me ne rientravo a casa, niente prenotazione in albergo o altro, viaggiavo di notte.”
“Dannazione!”
“Dave? Ma credi veramente che mi sia messo a giustiziare la gente? Pensavo che un po’ mi conoscessi.”
“Sai come si dice: non si conosce mai veramente nessuno fino in fondo.”
“Dimmi che è ironia targata Rossi. Non ho ucciso nessuno, l’unico fucile che possiedo è quello che a volte dobbiamo usare per iniettare l’anestetico. E non spara da almeno sei mesi. E se posso faccio a meno di prenderlo in mano, tranne che per la manutenzione per tenerlo in funzione.”
“Io ti credo, va bene? Ma sicuramente finirai tra i sospettati, ci metteranno poco a… Sam? Che ne è stato di Julie, la hai più sentita?”
“No, ci siamo persi di vista.”
A Dave venne un colpo.
Così concentrato a pensare a chi materialmente aveva sparato, da scordarsi che erano in due e che la seconda poteva aver reagito allo stress in modo diverso.
Doveva chiedere a Penelope dove poteva essere quella donna oggi.
Vide Sam scuotere la testa.
“Che c’è?”
“Se non sono io è lei? Andiamo, ci avete fatti seguire da degli psicologi per anni, non credi che qualche disturbo si sarebbe manifestato già da un pezzo?”
“Sam, ognuno reagisce allo stress in modi e tempi differenti, e se non hai più avuto contatti non puoi sapere come sia andata la sua vita finora.”
“No, non posso, ma dubito che sia passata da pacifista convinta, che non ammazzava nemmeno le zanzare ad omicida seriale.”
“Nemmeno le zanzare? Sul serio?”
“Quasi, va bene forse le zanzare le uccideva senza pietà, ma dubito oltre. Odiava le armi, più di me.”
“Era solo una bambina, quando la conoscevi tu.”
“Non mi importa, non è stata lei.”
“Cosa ti rende tanto sicuro?”

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