Ricordi, quinta parte

DISCLAMERS: I PROTAGONISTI DI JAG CHE SONO PRESENTI NELLA STORIA SONO DI PROPRIETA’ ESCLUSIVA DI DONALD P. BELLISSARIO. L’AUTRICE DEL RACCONTO LI HA PRESI IN PRESTITO PER PURO DIVERTIMENTO SENZA ALCUNO SCOPO DI LUCRO.

N.d.A.: i personaggi che non esistono in JAG sono invece di proprietà di chiunque voglia divertirsi ad usarli.

Firmato
Rabb-it

CASA ROBERTS
Bud stava facendo colazione con Harriett, avevano parlato della tensione che aveva percepito in ufficio in quei giorni tra Harm e Mac, lei gli aveva detto che era normale, entrambi avevano due caratteri forti.
Bud assentì; molte volte aveva visto i suoi amici affrontare i casi con determinazione, spesso insieme, ma a volte uno contro l’altra…

MOLTI ANNI PRIMA
UFFICI JAG

Mac aveva appena screditato un teste di Harm, in aula i due avvocati avevano tenuto un comportamento molto aggressivo guadagnandosi un ammonimento dal giudice Morris.
Una volta fuori Harm stava parlando con Bud che era il suo aiuto nel caso.
“Nervoso, Bud?”
“Bhe signore, è che vedere lei e il maggiore ai lati opposti della barricata è come vedere litigare tuo padre e tua madre.”
Harm sorrise al paragone che era venuto in mente al tenente.
“Ma Bud, quello che facciamo in aula non c’entra con ciò che siamo fuori.”
“Spero che il maggiore la pensi come lei. Certo che ha demolito l’attendibilità del capitano Chen la dentro.”
Vide l’espressione perplessa del suo superiore ed aggiustò il tiro.
“Ma sono sicuro che lei saprà recuperare.”
Quando stavano per rientrare in aula, Harm disse a Mac che le avrebbe concesso del tempo per studiare il caso, lei replicò che era a posto, lui le fece notare che aveva ricevuto solo quel mattino i rapporti balistici e di stare attenta avrebbero potuto esserci dei rimbalzi inaspettati.
Durante la testimonianza dell’esperto di balistica Mac domandò se a colpire l’ufficiale poteva essere stato un proiettile di rimbalzo, l’ufficiale confermò la tesi del colonnello.
Ma quando fu il turno di Harm di interrogare l’uomo, gli mostrò uno dei proiettili, venne fuori che una delle funzioni di quel tipo di proiettili era di trapassare i giubbini antiproiettile.
“E mi dica questo genere di munizioni possono perforare un giubbino dopo avere colpito qualcos’altro?”
“No.”
Harm aveva rovesciato la testimonianza, lui e Bud erano fuori degli uffici, lui stava gustandosi un sigaro, mentre spiegava alcune cose al giovane tenente.
“Mac prende questo caso sul personale, Connors voleva cambiare avvocato e Mac si rese disponibile, l’ammiraglio disse che questo caso le sarebbe servito per fare esperienza.”
“Sui proiettili di rimbalzo?”
“Buona questa!”
“Per quale motivo Connors non ha fatto rapporto dopo l’incidente? Se è stato un incidente che poteva rimetterci?”
“Pensi nasconda qualcosa?”
“Penso che è strano, ecco tutto!”
“Anch’io scopri tutto il possibile su Harridane, dove sono i suoi? Trovali!”
“E come signore?”
“Usa la tua iniziativa.”
“La mia iniziativa…ma”
Harm si stava allontanando, quando si sente apostrofare da un maggiore sul piede di guerra.
“CAPITANO RABB! Lei ha colpito basso con la storia dei proiettili di rimbalzo!”
“Mac. Faccio solo il mio lavoro; t’invito a pranzo.”
Mac rifiutò sdegnata, non capendo come potesse sdoppiarsi in quel modo.

Dottor Jack e Mister Harm!

CASA DI HARM
QUEL POMERIGGIO

Bud stava aggiornando Harm su cosa aveva scoperto.
Harm stava levigando il parquet, ad un certo punto prese lui gli incartamenti, lasciando Bud alle prese con la levigatrice.
“Vedi Bud ormai siamo in confidenza e mi permetto di chiederti favori”
“Signore ho fatto solo il mio dovere…dovevo indagare…”
“Bud, sto parlando della levigatrice.”
Il capitano sorrise, mentre terminava di leggere il rapporto del tenente.
Andarono a parlare con i genitori del giovane, era stata ventilata la proposta di una medaglia, il padre di Harridane accusò gli avvocati di volere sminuire il valore del figlio.
Harm chiese se ci fossero problemi tra lui e il figlio, ma questi gli disse normali problemi tra padre e figlio.
“Lei non ha mai discusso con il suo vecchio?”
“Mio padre fu abbattuto la vigilia di Natale del 1969, avevo solo sei anni.”
“Su quale unità era imbarcato?”
“Ticonderoga”
“Dove mi sono guadagnato la mia gamba artificiale, per colpa di un pilota. Ora quel tale ha lasciato la marina, so che esercita come avvocato a Boston.”
Sicuramente Harm non aveva nulla per stare simpatico a quell’uomo, pilota ed avvocato era la condensazione dei suoi incubi e il fatto che con la sua indagine mettesse a rischio la medaglia del figlio non poteva che peggiorare le cose.
Il mattino seguente in tribunale Harm stava per entrare in aula, lui e Mac si urtarono davanti alla porta, lui gliela tenne aperta, ma lei rimase ferma dov’era non scambiandosi altro che sguardi, irritato e fermo quello di lei, quasi capriccioso; ironico e sornione quello di lui, quasi arrogante.
Durante il dibattimento Harm notò l’ammiraglio che seguiva il tutto, rammentò di averlo visto anche il giorno precedente, doveva esserci una ragione, non è uso degli ammiragli seguire passo passo una causa, questa poi era solo l’inchiesta preliminare per vedere se c’erano i presupposti per la corte marziale.

RIFUGIO
AJ stava osservando un’aquila volteggiare in cerchi sempre più stretti, per poi lanciarsi in picchiata sulla preda inerme, una quaglia che non si era nascosta in tempo tra l’erba alta.
Ecco quella era l’aggressività che Rabb portava in aula, quella su cui così spesso lo misi in guardia.

UFFICIO AMMIRAGLIO
1996

“Lei è un ottimo avvocato, sa portare in aula quell’aggressività che l’ha resa un buon pilota, ma anche un buon pilota può sbagliare il bersaglio.”
“Vuole che ritiri le accuse?”
“No, ma non si faccia trascinare dalla sua sete di vittoria.”
“Non c’è pericolo.”
“Sa che la Marina ha proposto Harridane per la croce della marina? È tutto sospeso nell’attesa della fine dell’inchiesta.”
“Non ne capisco il motivo, signore.”
“Ne parli con suoi colleghi piloti le cui promozioni sono bloccate da anni con motivazioni ancora più fumose.”
“Ammiraglio, mi sta chiedendo di chiudere il caso?”
“Non ho detto questo!”
“Non è stato un incidente; Connors ha sparato deliberatamente contro Harridane.”
“Le dica in aula queste cose.”
Intanto fuori Mac mette in crisi Bud che sta cercando di nascondere le pillole che hanno trovato in casa di Harridane e che deve far analizzare, lei cerca di farsi dire che nasconde, ma l’arrivo di Harm permette a Bud di filarsela.
“Maggiore, gli ha teso dei trabocchetti?”
“Non tendo trabocchetti io.”
“Sì, ma magari vorrebbe sapere cosa ho in mano?”
“Se avesse dei nuovi elementi…”
“Vorrebbe saperlo per studiare un accordo?”
“Se lo può anche sognare.”
“Oh, vuole entrare nei miei sogni?”
Lo disse allontanandosi; lei replicò:
“Semaforo rosso, capitano!”
Harm era già dentro l’ufficio, tornò fuori con la testa dalla porta e con uno sguardo tra lo stupito e il divertito ironizzò:
“Semaforo rosso? Non c’erano sottintesi sessuali, e se ha pensato che ve ne fossero allora sarò io darle semaforo rosso!”
Chiuse la porta in faccia a Mac, ma la guardò dalle veneziane, mentre lei proseguiva.
“Non vuole accettare che prima o poi dovrà perdere una causa, e sarà questa! Perdere l’imbattibilità la renderà più umano.”

RIFUGIO
Quante volte ho avuto la sensazione di avere a che fare con dei bambini dell’asilo invece che adulti maturi e consapevoli; certo che quando il giorno dopo il capitano aveva scaricato una mitragliata in aula…Morris davanti ad una birra tempo dopo ne avrebbe dette di tutti colori su quel capitano.

CASA ROBERTS
Harriett chiese a Bud che cosa è successo poi nel caso Harridane, e lui le spiegò che cosa aveva scoperto dalle analisi delle pillole, e che poteva solo supporre cosa avesse poi scoperto il capitano per rinunciare alle accuse contro Connors.
“Certo che il capitano e il maggiore quella volta arrivarono proprio ai ferri corti in aula.”
“Quella fu la volta in cui sparò la famosa mitragliata?”
“Si….fu poco dopo una mia gaffes…”
“Una tua gaffes? Ma quando mai…;-))”
“Spiritosa….”

UFFICI JAG
1996

Mac rientrò dalla chiacchierata con Harm sulla panchina, fischiettando, passò davanti a Bud che rimase un po’ interdetto.
Arrivò anche Harm a cui fece notare che il giorno prima era lui a fischiettare, mentre il maggiore aveva una brutta espressione, mentre oggi le cose erano invertite.
“Il capitano Morris sta per chiudere l’inchiesta e lei lo sa.”
“E se fosse stato davvero colpito accidentalmente?”
“Bud, vuoi abbandonare la nave che affonda?”
“No signore, affonderò con la nave!”
Harm sorrise all’uscita del tenente, ormai vi si stava abituando.
“Speriamo di tenerla a galla. In ogni caso se Mac segnasse un altro punto avrebbe la vittoria, e noi non sapremmo mai la verità…”
Mentre diceva questa frase si era avvicinato alla porta, la terminò mentre con la schiena spingeva la stessa per entrare.
“…e la verità è fondamentale!”

Solo che durante l’interrogatorio dell’aviere Perez che doveva testimoniare sull’arma Harm fece una cosa di cui negli uffici dello JAG si sarebbe mormorato per decenni, anzi se ne mormorava tuttora, dato che gli era stato di non fare altre domande e Mac aveva sbriciolato la sua tesi sulle prove fatte per verificare che l’arma non si era inceppata lui inserì il caricatore nella mitraglietta e fece partire una raffica contro il soffitto.
Il giudice Morris intimo loro di andare nel suo ufficio, dove dette una ripassata al troppo intemperante avvocato, assicurando che lo avrebbe messo nelle mani del suo superiore, e che al rientro in aula voleva le sue scuse a lui e alla corte.

Lasciò soli i due avvocati, Mac non seppe trattenersi.
“Ma è impazzito?”
“Dovevo chiarire un concetto.”
“Ha distrutto un soffitto!”
“Forse ho un po’ esagerato.”
“Lo può dire forte! È disperato fino a questo punto?”
“Mac, Harridane non è morto accidentalmente, lasci deporre Connors e lo dimostrerò!”
“Dovrei darle in pasto il mio cliente per farla vincere…”
“Per arrivare alla verità!”
“La verità è che Harridane è stato ucciso da fuoco amico, accidentalmente!”
Mac uscì dall’ufficio di Morris, Harm rientro in aula dove trovò Bud seduto al tavolo con aria funerea.
“C’è di peggio Bud.”
“Ho paura di no signore, ho i risultati degli esami sulle pillole.”
Harm guardò il foglio, e un nuovo scenario gli si presentò davanti, ma ora doveva andare dall’ammiraglio.

CASA ROBERTS
“Mi immagino come lo avrà fatto a fette AJ, ricordo bene certe sue sfuriate, specie con Tiner.”
A quel nome Bud sorrise, ricordava bene l’espressione stupita dell’ammiraglio quando aveva saputo che la figlia usciva con il suo ex-attendente.
“Hai ragione si sentiva tutto quello che AJ gridò all’indirizzo di Harm, però non ho mai saputo fino in fondo che fosse accaduto per far ritirare le accuse al capitano, certo che avrà avuto i suoi buoni motivi, li aveva sempre, in quasi tutto quello che faceva.”
“Quasi? Bud è la prima volta che ti sento dire una cosa del genere.”
“Bhe togli il quasi mi è sfuggito involontariamente…”
Harriett sorrise al marito, non c’era altro modo per prenderlo, il bello era che lei condivideva in pieno il suo pensiero, il quasi ci stava bene anche secondo lei, ma non le piaceva pensare male di Harm nemmeno di striscio, erano amici da troppo tempo.
Bud torno a parlare dei vecchi tempi, Harm lo aveva portato alcune volte in giro con il suo Stearmen. Di una volta si ricordava in modo particolare.

LEESBURG VIRGINIA
1997

Uno Stearmen giallo e rosso stava compiendo evoluzioni, ad un certo punto Harm passò i comandi a Bud per qualche minuto, ma al tenente squillò il telefonino.
“Cosa diavolo ci fa un cellulare su quest’aereo? Non lo sai che è severamente proibito l’uso di qualsivoglia telefonino su questo mezzo….”
“È il maggiore.”
“Cosa? Mac lavora pure di domenica?”
“Dice che è importante.”
Quando scesero dal velivolo Mac spiegò loro che un tomcat era precipitato, Harm chiese di che squadriglia e quando lei nominò la Howlers a Bud sfuggì un: questa è scalogna; anche alla base di Miramar, dove erano andati per indagare se ne uscì elencando il precedente incidente di un pilota della squadriglia, Harm lo guardò male, ed entro negli uffici.

Bud venne informato da Mac che il pilota morto l’anno prima era il compagno di stanza di Harm all’accademia e suo migliore amico, allora una volta dentro il tenente si scuso con Harm, che però lo zittì, Bud come suo solito stava usando un numero di parole maggiore del necessario per delle semplici scuse.

CASA ROBERTS
“Certo che avevi un occhio per le frasi azzeccate…”
“Sì ero davvero bravo a mettermi nei guai, mi sono chiesto più di una volta come hai fatto a sopportarmi…fin dal ballo della NATO…

1997
BALLO DELLA NATO

Lui aveva dato buca a Harriett ad una cena, non era stata colpa sua, ma Harm diceva bene:
“Il giorno che la goffaggine salirà a 40 dollari il barile, diventerò ricco con il giacimento di Bud.”

Così la donna molto arrabbiata aveva accettato l’invito al ballo di un altro ufficiale, e lui per una serie di coincidenze, sapeva benissimo mettersi nei guai con poche parole e lo aveva già dimostrato, aveva invitato una collega.
Non sapeva se si fossero messi d’accordo, ma il capitano aveva invitato a ballare la sua dama e il maggiore era sulla pista con il cavaliere di Harriett; così lui si trovò a spiegarle, impacciato come sempre, cosa era successo; la donna gli disse che stava succedendo una cosa molto preoccupante…riusciva a seguire il filo dei suoi discorsi e gli chiese se sapeva ballare, lui disse di no, ma che avrebbe tentato se le faceva piacere.

Harm e Mac li osservarono felici che il loro piano avesse funzionato, presentarono i due ufficiali che parvero non avere nessun problema a dimenticarsi dei precedenti partners.
“Come sapevi che lei era il suo tipo?”
“È un uomo! Ho confidato nella scollatura!”

CASA ROBERTS
PRESENTE

Harriett sorrise tra se pensando a quanto tempo era passato da allora, e a come col tempo Harm e Mac fossero sempre stati i migliori amici, su cui lei e Bud avevano sempre potuto contare nei momenti di crisi, certo che i rapporti tra loro due erano stati molto più complicati…

ANNI PRIMA
UNA VIGLILIA DI NATALE
A CASA ROBERTS

Da alcuni mesi Harm e Mac parevano ai ferri corti, doveva essere successo qualcosa di grosso dopo il Paraguay.
Qualche mese prima Harm era dovuto andare in Europa per una serie di conferenze, i bambini erano dai Thompson, Ashley aveva poco più di due anni, Sean ed Henry otto.

Clayton Webb era passato dagli uffici dello JAG per chiedere la collaborazione dell’ammiraglio Chegwidden, chiesero a Mac se se la sentiva di aiutare la CIA in una missione, lei era titubante, ma era un ufficiale e obbedì all’ordine implicito, che AJ non era per niente felice di dover dare, ma secondo Webb di un’altra non si sarebbe potuto fidare, serviva Mac.

Quando Harm era tornato aveva scoperto che cosa stava succedendo e appena arrivarono cattive notizie dal Paraguay, dove si stava svolgendo la missione, chiese di poter andare a soccorrere la moglie, l’ammiraglio gli negava il permesso e lui aveva dato le dimissioni.

Quando rientrarono lui andò a lavorare per la CIA, sarebbe tornato tempo dopo di servizio allo JAG, intanto però il rapporto tra lui e Mac pareva avere preso una brutta strada, lei e Bud non avevano idea di cosa fosse successo, ma cercarono di convincerli a rivolgersi ad un consulente familiare.
La cosa irritò entrambi, Mac affermò che tanto non sarebbe servito e che se voleva confidarsi lo poteva fare con lei, Harm disse che non sentiva la necessità di uno strizzacervelli…

Ma Harriett disse loro che a volte confidarsi con gli amici non basta, perché gli amici conoscono alcuni retroscena e prendono, anche inconsapevolmente le parti di uno o dell’altro, mentre un estraneo ai loro trascorsi, avrebbe ascoltato in modo più obbiettivo e sereno senza coinvolgimenti, lei e Bud non avevano passato le crisi solo parlandone, ma anche accettando che altri ne sapessero più di loro, compresi loro due, e forse ora toccava a loro accettare un consiglio.

Alla fine accettarono di andare, per un po’ le cose parvero peggiorare, ma poi sembrò che avessero trovato un loro equilibrio come coppia, non sapeva quanto avesse influito il suo consiglio, non si era certo mai permessa domande, ma da alcune frasi di Mac aveva intuito che delle cose erano venute a galla, il peggioramento iniziale era dovuto a vecchie storie mai chiarite, ma poi proprio da lì erano partiti con delle nuove basi e il matrimonio n’era uscito rafforzato.

Quella sera però era stato molto difficile non far percepire ai bambini il nervosismo, Ashley era troppo piccina per rendersi conto della profonda crisi dei suoi genitori, ma i due bambini avevano recepito eccome che al rientro dai nonni c’era qualcosa che non andava tra mamma e papà.

Mac quella sera era rimasta a casa, mentre Harm accompagnava i bambini al Muro a salutare il nonno, Henry aveva subito detto a Harriett che la mamma doveva essere molto arrabbiata con papà per non accompagnarlo, e lei aveva capito quanto la cosa stesse sfuggendo di mano ai suoi amici, se non si rendevano nemmeno conto che i bambini ne soffrivano.
Quando chiese a Mac perché avesse lasciato Harm da solo con i bambini lei disse che era arrabbiata con lui per il lavoro alla CIA e cambiò discorso.

CASA RABB
PRESENTE

Mac era abbracciata ad Harm, era stato bello la sera prima ritrovare un po’ del giovane capitano che tanto l’aveva colpita anni prima, certo che se tempo fa Harriett non avesse insistito tanto a farli andare da quella consulente forse le cose non sarebbero andate così bene.
Erano stati ad un passo dal divorziare, troppe cose non dette, e troppe cose dette o fatte nel momento sbagliato avevano portato ad una crisi profonda, che loro non stavano affrontando nel modo giusto.

ANNI PRIMA
SEDUTA DI COPPIA

Harm era sicuramente poco incline alla cosa, ma Bud lo aveva messo in un angolo giorni prima, gli pareva impossibile di solito era lui che dispensava consigli.

Mac si torceva le mani domandandosi cosa avrebbe potuto dire Harm di quel che era successo in Paraguay.
Era già la terza seduta, e ogni volta Harm pareva più insofferente alla cosa…

Lei e Webb erano stati tenuti prigionieri per alcuni giorni, Harm e Galindez li avevano salvati, poi c’era stato il bacio…non sapeva nemmeno come fosse stato possibile, Clayton si era sollevato leggermente e le aveva detto che l’amava e l’aveva baciata, davanti a Harm che lo aveva preso a tergo e si era trattenuto dal colpirlo solo perché era ferito, ma si vedeva che la tentazione di cambiargli i connotati era forte.

Non vi era stato alcun seguito e la consulente affermò che forse l’attaccamento provato in quei momenti era da imputare alla situazione particolare, una sorta di sindrome di Stoccolma, ma Mac era andata oltre e aveva detto che a volte in quegli ultimi tempi sentiva il marito distante e che si sentiva desiderosa d’attenzioni, non di tradire il marito, ma come di volere qualcosa in più che lui pareva negarle.

La cosa aveva fatto irritare Harm, che lasciato fuori l’autocontrollo per una volta in vita sua, anche grazie alle abili domande della psicologa, che pareva sapere bene dove colpire il capitano e come, disse che lui se lo sentiva!
“Come sarebbe a dire, che te lo sentivi? Di cosa stai parlando?”
“Dico solo che anni fa quando non mi decidevo a dirti che ti amavo mi era capitato di immaginarci insieme, se io sul ferry avessi reagito diversamente alla tua domanda…e sai una cosa nella mia mente tu mi lasciavi per un altro!”
“Mi stai dicendo che non ti facevi avanti per timore che ti tradissi?”

Erano inferociti parevano pronti a scagliare uno sull’altro del veleno che nemmeno sapevano di avere in corpo, la psicologa li avvertì che all’inizio certe rivelazioni potevano ferire e molto, ma che potevano essere di aiuto per capire le difficoltà dell’altro, li invitò a calmarsi, magari a riflettere sul perché il capitano pensasse che la moglie lo avrebbe lasciato e invitò il colonnello a domandarsi se il suo bisogno d’attenzioni non fosse una sorta di ripicca per la storia di Panama, di cui Mac aveva parlato in una precedente seduta.

Harm si rinchiuse in un ostinato mutismo e la donna decise che per quel giorno la seduta era finita, ma di tornare, forse era la volta buona per chiare le cose e lasciarsi dietro i rancori mai confessati.

Una volta a casa la lite era stata furibonda, lei gli aveva chiesto come poteva pensare che lei lo avrebbe tradito ancora prima di dirle che l’amava e lui le rammentò del bacio che gli aveva dato sotto il portico dell’ammiraglio.
“Ti stavi per sposare con un altro, e hai baciato me! Permetti che qualche dubbio lo potevo anche avere! Per non parlare del fatto che ti avevo chiesto di darmi tempo e ti sei gettata subito tra le braccia dell’australiano!”
“Non credevo fossi tanto meschino! Va bene stavo per fare lo sbaglio più grosso della mia vita sposando Mic, ma pure tu avevi la tua donna dentro la casa dell’ammiraglio, non sei esattamente un santo mio caro Rabb!”
“Mai detto di esserlo! Ma io non la stavo per sposare!”
“Sbaglio o fu lei a lasciarti? Tu nemmeno mi rispondesti quando ti chiesi se l’avresti lasciata.”
“Risposi invece, ma tu eri già andata via!”

Sentirono arrivare l’auto di Bud, si era offerto di andare a prendere i bambini a scuola, li accolsero sorridendo, ma la tensione era evidente.


CASA RABB
PRESENTE

Harm si accorse che Mac era sveglia, la strinse più forte a se, questa crisi era passata in modo meno traumatico, forse si erano talmente tanto feriti in precedenza che ora era impossibile raggiungere quei livelli.
“Buongiorno ammiraglio! Si ricordi dell’aspirapolvere, mi raccomando!”
“Certo generale, lo sa che mantengo sempre le mie promesse!”
“Dici che Henry passerà a salutarci prima di partire? L’ultima volta che è partito e lo abbiamo saputo giorni dopo…”
“Credo che stavolta passerà, sa che siamo in ansia dopo quanto capitato a Sean, però è vero che a volte non si fa vivo per mesi.”
“Chissà a chi somiglia, vero?”
“Sostieni che ha preso da me? Bè è vero che io a mia madre comunicavo poche notizie, ma ero motivato, l’avrei fatta stare in ansia se poi per un po’ non mi facevo vivo, invece così era abituata a sentirmi solo di tanto in tanto…”
“Già mentre noi siamo un po’ troppo coinvolti nelle vite dei nostri figli, no dico io, ma tutti e tre dovevano scegliere la carriera militare? Possibile che non uno abbia deciso che non sopportava divise ed armi e abbia scelto un’altra strada? Siamo stati noi a rendergliela così accattivante?”
“Non credo, anzi penso che proprio le nostre continue assenze avrebbe dovuto spingerli verso altre strade, non mi pare che, volo a parte, gli abbiamo poi presentato la vita militare in modo idilliaco.”
“Forse, o forse nel vedere che noi eravamo felici del nostro lavoro e della vita scelta hanno deciso che non era poi tanto male.”
“Già alla fine i genitori anche senza volere te la condizionano un po’ la vita, ma poi si cresce e ci si deve pigliare la responsabilità delle scelte che si fanno.”
“Senti detto dal Peter pan dello JAG….”
“Hey era anni ed anni fa…”
“Certo ora sei un vecchio Peter Pan.;-))”
“Ma come osi…”
Iniziarono così la giornata, prendendosi in giro come dei ragazzini, non c’era nulla da fare nonostante gli anni passati certe punzecchiature erano irresistibili per entrambi.

Mac guardò in viso il marito, lei una volta gli aveva rinfacciato di Panama, mentre lui del Paraguay non aveva mai più detto nulla tranne sere prima, ma era stata lei a tirarlo in ballo per prima.
Era fatto così più una cosa lo disturbava e meno ne parlava, sapeva che si era sentito tradito, e forse in un certo senso lo era anche stato…emotivamente per lo meno, lei si era allontanata da lui man mano che lui l’aveva chiusa fuori dal suo mondo nel corso degli anni, solo dopo quella lite avevano iniziato a dirsi le cose in un altro modo, aveva ragione Harriett a volte si parla meglio davanti ad un estraneo.

Per la psicologa Harm era arrivato al punto di rottura solo quando aveva visto i suoi peggiori timori realizzarsi davanti ai suoi occhi, mentre lei rispondeva al bacio di Webb.

E lei aveva ammesso che era stata una sorta di ripicca, inconscia, dato che Webb era presente quella volta a Panama.
Dopo di allora lo avevano incontrato poche altre volte, e la cosa non le dispiaceva per niente, anche se ricordava ancora bene come Harm l’avesse accusata di volerlo difendere quel giorno fuori dell’aula.
Aveva ragione, volevo difenderlo dalla sua ira, avevo la netta sensazione che avrebbe voluto pareggiare i conti, e dargli anche quelle che non gli aveva dato quella volta perché era ferito!
“Hey, marine, dove sei?”

Lei sorrise e inventò una scusa plausibile, non voleva rovinare la mattinata tirando in ballo quella vecchia storia.
“Ero…ad un paio di miglia da casa nostra; cosa dici starà facendo Sean?”
“Spero per lui che se la stia spassando!”
“HARM!”
“Che ho detto di male? È giovane, ha una gran bella ragazza, e ha alcuni giorni da passare a casa prima dei test di riammissione al volo…”
“I test di riammissione, quelli del tipo:
-ma perché non ha rispettato il regolamento e ha tagliato le funi del paracadute?”
“Sì, quelli a cui di solito si risponde:
-mi scusi la prossima volta vedrò di annegare rispettando il regolamento!”
“Ecco, mi ricordavo che avevi avuto di che lamentarti delle domande che ti avevano fatto in quell’occasione.”
“Altro che, ok giuste le inchieste e tutto, ma certe domande…nemmeno un bambino dell’asilo!”
“Poi tu le domande preferisci farle!”
“Colpevole, vostro onore, mi rimetto alla clemenza della corte.”

E noi adesso lasciamo i due a scambiarsi coccole, tanto è domenica mattina;-) e andiamo a vedere come se la passa AJ al rifugio.

RIFUGIO
AJ stava osservando un orsetto lavatore che mangiava qualcosa dopo averlo a lungo sciacquato nell’acqua del fiume, e non si avvide di un orso che probabilmente stava cercando al tana per entrare in letargo, quando lo sentì era a pochi metri da lui, non si mosse, una delle cose che ti fa guadagnare una bella zampata sono le corse, meglio cercare di allontanarsi con calma, mantenendo il sangue freddo.

L’orso non dette segno di averlo notato, e passo oltre, un rivolo di sudore correva lungo la schiena di AJ, si era visto ad un passo dall’essere sbranato, poi pensò a cosa sarebbe accaduto se quell’orso fosse stato abituato a ricevere cibo dagli umani…
Il problema più grosso nelle aggressioni all’uomo è che succede che un orso abbia collegato del cibo con l’uomo e quando questi non ne ha…

Ecco perché diceva sempre ai suoi nipoti di non dare da mangiare agli animali selvatici, magari a te non faranno nulla, ma se chi incontrano in un secondo momento non ha nulla da dar loro per tenerli buoni ecco che avrai quel tale sulla coscienza.

Si allontanò dalla zona, non ci teneva a ripetere l’incontro; non in quel modo almeno, meglio essere a svariati metri di distanza e sottovento!
Non si avvide di un buco nel terreno e mise il piede in malo modo; cercando di rimanere in piedi si appoggio ad un tronco, però questi si sfaldò, era marcio e l’interno era inesistente, ed AJ si ritrovo a cadere nel vuoto….

CASA RABB
Henry passò a trovare i genitori, li trovò di tutto un altro umore rispetto ai giorni precedenti.
Meno male, se li avessi trovati ancora tesi avrei iniziato a preoccuparmi.
“Ciao, volevo salutarvi, nel pomeriggio parto per Miramar, stavolta assegnazione a terra per i prossimi quattro mesi.”
“Fatti vivo, ogni tanto, stamani ci stavamo domandando se hai ancora il nostro indirizzo…”
“Papà, detto da te…mi ricordo bene di come la nonna mi dicesse di scriverle che tu non lo facevi mai.”
“Hey, ma che avete oggi tutti, contro di me?”

Mac osservo divertita lo scambio tra i due uomini, e ritornò a quel giorno quando Henry li aveva scoperti mentre litigavano.

DIVERSI ANNI PRIMA
CASA RABB

Bud se ne era andato invitandoli per quella sera alla tradizionale cena di Natale, i bambini erano di sopra e Harm e Mac ripresero la discussione…i toni erano accesi, i volti irati, pareva davvero che fossero arrivati al capolinea del loro matrimonio.
“Mi domando come hai fatto a stare con me tutti questi anni se pensavi che fossi una poco di buono!”
“Non ho mai detto che pensavo che fossi…”

Si interruppe forse rendendosi conto solo in quel momento delle implicazioni di quello che aveva appena confessato a sua moglie, no non credeva che lei fosse una poco di buono, ma dentro di se sapeva che il timore di essere tradito od abbandonato era radicato, e le radici provenivano da molto lontano, dal muro…da suo padre, quando aveva scoperto che la sera della vigilia per un pelo non aveva tradito sua madre lo aveva odiato per alcuni istanti, poi era sbucato fuori Sergej.
“Quando avresti immaginato il mio tradimento, e con chi di grazia, con Webb?”
“Al pranzo con Peter ed Erin, quella volta tu ti arrabbiasti con me e preferisti andare a casa prima, Peter aveva detto qualcosa a proposito di momenti in cui dobbiamo prendere una decisione davanti ad un bivio, e poi ci domandiamo a vita che sarebbe stato se avessimo scelto l’altra strada…mi ritrovai a pensare a tutti nostri momenti in cui le cose avrebbero potuto prendere un’altra piega, e senza nemmeno rendermene conto feci delle ipotesi…”
“E io nelle tue ipotesi ti lasciavo! Grazie della fiducia davvero…”

Stavano per rimettersi a discutere quando videro Henry sulle scale, era serio, li stava osservando e non sapevano da quanto fosse lì.
“Hey di a tuo fratello di scendere andiamo dal nonno, portate giù anche Ashley.”

Mac osservò il marito con rabbia, stava scappando usando i bambini come scusa, certo non era il caso che li sentissero discutere, ma andarsene via così…
“Passatemi a prendere quando tornate, da Bud ed Harriett andiamo al vostro rientro.”

Harm la guardò, non si aspettava che non andasse con lui al Muro, ma si disse che era meglio così.

Quella sera quando rientrarono dalla cena, misero i bambini a letto, poi scesero di sotto, Mac aveva ben capito che intendeva Harriett, non poteva far soffrire così i bambini…vide Harm assorto davanti alle foto sulla mensola del caminetto.
“Non mi lasciasti, lo sai?”
“Che stai dicendo, stamani dalla dottoressa hai detto che me ne ero andata…”
“Non era esatto, tu volevi andartene, ma alla fine rimanevi con me, mi davi un’altra occasione, me lo ero scordato…poi stasera, mentre guardavo Bud ed Harriett ho ripensato alle volte in cui loro hanno avuto bisogno di noi, e mi sono ricordato di una cosa che avevo detto a Bud, che era talmente impegnato a guardare se stesso da non accorgersi di chi gli stava a fianco… Io ho fatto lo stesso, talmente preso dal lavoro, dalle dimissioni che non credevo l’ammiraglio accettasse, da non rendermi conto che ti stavo perdendo…non so perché mi è tornato in mente quell’episodio oggi, ma non era per quello che non mi facevo avanti, ero io a sbagliare, a non capire il tuo bisogno di amare e di essere riamata.”

Mac si sbalordì davanti alla capitolazione di Harm, in tanti anni non lo aveva mai sentito arrendersi in quel modo, non sapeva se esserne felice perché finalmente le spiegava ciò che provava o se preoccuparsi per lui, ma era ancora molto arrabbiata e il suo stupore venne presto accantonato.
“Adesso stai cercando la tua altra chance? Non so se ne ho la forza, sai te ne ho date parecchie in tutti questi anni…”

E con quelle parole salì di sopra voleva solo andare a letto e non pensare più.
Harm prese una coperta e si mise a dormire sul divano.

PRESENTE
CASA RABB

Quella sera segnò la svolta, nei giorni che seguirono finimmo col confessarci le reciproche paure, e riscoprimmo tante piccole cose che negli ultimi anni avevamo dato per scontate.
Non che mi sia dimenticata il male che mi ha fatto, ma quella psicologa è stata molto abile, a far leva sui punti giusti, riuscendo a farci parlare di cose che ignoravamo, e permettendo di perdonarci a vicenda gli errori.
Poi l’ammiraglio richiamò Harm in servizio, per quasi due anni non avemmo notizie di Webb, fino a quell’udienza e dopo di allora scomparve nuovamente.

Henry stava ridendo per qualcosa che aveva detto Harm, aveva la stessa espressione sfrontata di Sean, o di Harm alla loro età….oh loro due non gli somigliavano in modo tanto evidente come Harm a suo padre, ma quando sorridevano…be li era un’altra storia, quello era un marchio di famiglia.

INTANTO IN MONTAGNA
Sulla cresta si vedeva il tronco fradicio, pareva fosse lì da tempo immemorabile, invece fino a poco prima si era erto come un ancora sicura sullo strapiombo, lentamente ci avviciniamo a guardare di sotto, con il cuore in gola all’idea dello spettacolo orrendo che ci si prospetta davanti, e invece…

Invece AJ era riuscito ad aggrapparsi ad uno spuntone e stava scendendo mettendo i piedi sulle rocce aguzze che tempestavano il dirupo profondo alcuni metri.
Arrivato in fondo si guardò intorno e trovato il sentiero risali in cima, aveva un dolore lancinante alla spalla destra, ma la radio per chiamare i soccorsi stava nel rifugio.

Passò davanti al tronco e guardandolo pensò che dato che intorno erano rocce e non si vedeva che era caduto, se fosse precipitato avrebbero potuto pensare ad un suicidio.
Poi si rammentò di quella volta in cui Rabb gli assicurò che se gli avessero detto che si era tolto la vita lui non ci avrebbe creduto.
Quella volta avei fatto volentieri degli scongiuri molto eloquenti, era morto l’ammiraglio a cui dovevo la vita, dopo il Vietnam, tutti dicevano suicidio, ma io non vi credevo. Per un po’ era parso fossi l’unico, ma poi Rabb se ne esce con quella cosa, e scopriamo che era stato assassinato. Per un errore commesso da me e altri ufficiali in un processo. No, se fossi caduto avrebbe cercato il motivo, a costo di salire quassù personalmente.

Una volta al rifugio cercò di capire meglio il problema alla spalla, non pareva lussata, forse aveva solo preso uno strappo, ma adesso che era seduto e aveva trovato uno posizione comoda non gli faceva poi tanto male, decise di aspettare un poco prima di chiamare aiuto, si sistemò meglio sulla branda e cercò di riposare.
Lasciamo l’ex-seal a riprendersi, e andiamo a vedere se un giovane Rabb se la sta spassando o no;-).


APPARTAMENTO DI SEAN RABB

Le coperte erano aggrovigliate in un ammasso confuso, non si capiva se sotto le lenzuola ci fosse o meno qualcuno, poi la sveglia iniziò a trillare, e una mano sbucò fuori a fermarla.

“Ma che fai…”

Borbottò una voce assonnata.
“Devo studiare, e di mattino sono più concentrata, di solito mi svegli tu, quando vai a correre, ma in questi giorni dovevo puntare la sveglia.”
“Ma è domenica, rimani nel letto…”
“Sean…martedì ho un esame, non c’è domenica che tenga, e poi ho già trascurato parecchio lo studio in questi giorni.”
“Ok, mi arrendo non vorrei mai che mi accusassi di non farti laureare…”

Il giovane si alzò insieme a lei.
“Ma tu puoi rimanere a riposare.”
“Se credi che io sia uscito dall’ospedale per passare il mio tempo a letto ti sbagli. Almeno preparo la colazione.”
“Lo sapevo che sei un ragazzo da…”
Si interruppe con un colpo di tosse e non finì la frase.
“Volevi dire da sposare?”
“Lascia stare non so nemmeno come mi sia venuto in mente.”
“Hey, non dovrei essere io quello preoccupato all’idea di farmi avanti seriamente? Sì insomma dovrebbe essere l’uomo quello con la paura di un impegno…o sbaglio?”
“Mai sentito parlare di parità tra i sessi? Mi sa che hai idee un po’ antiquate….io ritengo sia troppo presto per noi due per affrontare certi argomenti, anche se ammetto di averci pensato.”
“Be nessuno dice che dobbiamo sposarci domani, ma nemmeno che non ne possiamo parlare. Io vorrei vivere il resto della mia vita con te, matrimonio o no, tu sei interessata alla proposta?”
“È la dichiarazione meno romantica che abbia mai sentito, ma sì ammetto che l’idea m’interessa, e molto.”

“Anche la tua risposta non è che sia molto romantica;-)”
Rise lui.

“Mi adeguo;-))”
Rispose lei, e mentre parlavano erano tornati a sedersi sulle coperte e all’improvviso a lei non pareva interessare poi molto di studiare…bhe forse all’esame non sarebbe andata troppo bene, ma non si vive di solo studio;-)).

RIFUGIO
AJ si svegliò, la spalla non gli faceva più male, era stato fortunato decise che per quel giorno era stato in giro a sufficienza e che avrebbe fatto meglio a scrivere un poco, standosene tranquillo.
Mi immagino che direbbero Rabb e Mackenzie se sapessero, erano protettivi nei miei confronti quando ero il loro ufficiale in comando, mi ricordo bene certi discorsi di Mac…a volte imbarazzanti.

Quando Francesca era stata rapita anni prima in Italia, lui era molto preoccupato e Mac se ne uscì con un: ammiraglio se ha bisogno di una spalla su cui piangere….
decisero di fingere che quella conversazione non fosse mai avvenuta.

In fondo lei aveva delle buone intenzioni, erano le parole ad essere inappropriate. Ma era anche colpa mia, avevo instaurato un rapporto decisamente troppo personale con quelli che erano dei subordinati, come quando picchiai Webb quando venne fuori che aveva usato l’ossessione del capitano per il padre per usarlo come esca per stanare un traditore russo. No Henry aveva visto giusto giorni prima quando lo aveva definito un superiore decisamente anomalo. Anche se non erano mancate le volte in cui era stato duro, come quando ad un eccessiva libertà del capitano durante un caso in Giappone gli avevo detto che pur essendo io un tipo aperto al dialogo se si fosse permesso ancora di rivolgermi la parola con quel tono lo avrei spedito via da Washington D.C. a calci. Lo feci una volta sola in realtà, ma fui ben felice di riaverlo in forze al JAG quando venne estromesso dalla CIA. Certo che a quel tempo tra lui e il colonnello tirava aria di burrasca, e forse alla loro unione avrebbe fatto meglio non lavorare nel medesimo ufficio, ma sono riusciti a tenere duro, non come me e Marcella…

ITALIA
ANNI PRIMA

AJ era seduto nel salotto della sua ex-moglie, dei delinquenti avevano rapito Francesca, e il giorno prima erano stati nel suo appartamento a Milano a cercare una traccia qualunque, ora lui sapeva che Paretti, il nuovo marito della donna, era coinvolto con il crimine organizzato, e voleva che Marcella lo aiutasse a capirci qualcosa.
Nel dialogo tra i due venne fuori che Marcella aveva lasciato AJ sperando che lui la fermasse, ma non c’era tempo per i sentimentalismi ora bisognava andare a liberare sua figlia.

Si fece aiutare dal capitano, ringraziando Bud per la giusta intuizione, il tenente aveva detto che forse c’era una sorta di gioco ottico, per cui secondo come si guarda ci sta una scritta o un disegno, e forse loro erano troppo concentrati sulla scritta, il rapimento di Francesca, per notare il disegno, tutto l’insieme di cose che avevano in mano: armi rubate, faida interna, e l’ex di Francesca.

Con Rabb passò in armeria a farsi dare delle armi per l’azione, il furiere fece notare che forse era una potenza di fuoco eccessiva per degli avvocati e AJ replicò che diceva così perché non aveva mai visto il capitano in azione in aula.
Harm sorrise all’uscita dell’ammiraglio conscio del fatto che quella sua mitragliata non sarebbe stata dimenticata troppo facilmente.

Arrivarono al capanno e liberarono Francesca…violando una decina di norme del trattato in vigore con l’Italia in quegli anni per quanto riguardava l’uso delle armi al di fuori delle basi o delle ambasciate…

RIFUGIO
Una sola cosa ci salvò dal finire in manette, il fatto d’essere statunitensi Il fastidio che molti provavano nei nostri confronti era ben motivato.
Mai avrebbe ammesso un simile pensiero, non era contemplato che un ammiraglio della Marina USA trovasse da dire al suo paese, ma i pensieri erano concessi, bastava non tradurli in parole.

CASA RABB
Harm stava osservando l’auto di Henry che si allontanava, il figlio gli aveva detto che sarebbe stato in sevizio con Josh Pendry, meno male che Mac pareva pensare ad altro.
Josh ed Annie c’era stato un tempo in cui ero sicuro che sarebbero stati la mia famiglia, che io ed Annie…

CALIFORNIA 1997
Harm è seduto in un bar, al suo fianco l’amico Luke che gli dice che Tess se ne era accorta eccome che stava per morire, quello è l’istante più lungo di tutta l’esistenza; poi cambiò argomento e chiese a Harm se faceva sul serio con Annie.
“Sono felice per lei, ma tu non andare avanti se non vuoi andare fino in fondo.”
Arrivo il barista che portava una foto di Tess da mettere vicino a quelle degli altri piloti morti, proprio a fianco di quella di Luke.
Che disse:
“Ecco adesso siamo tutti insieme.”
Il barista stava piantando con un martello il chiodo che avrebbe retto la foto…

…I colpi del martello svegliarono Harm che si ritrovò sul divano della casa di Annie, quando accese la luce si trovò davanti la foto dell’amico, quella stessa foto che aveva visto nel sogno.
Arrivo Annie, lui si scusò di averla svegliata, lei disse che non era nulla e gli chiese se andava tutto bene.
“Solo un sogno.”
“Vuoi parlarne?”

Lui sorrise cercando una scappatoia.
“Ma sai…la Marina mi consente di farmi interpretare i sogni solo da uno psicoterapeuta autorizzato…”
“E ce l’hai?”
“No!”
Alla sua risposta lei iniziò a raccontare il suo di sogno, sulla frustrazione per la morte di Luke avvenuta l’anno precedente.

Lui le chiese se usciva con qualcuno, lei sviò il discorso dicendo che si sentiva strana e chiedendo se nessuna era ancora riuscita a domare il capitano Rabb.
Un cenno di diniego con l’abbozzo di un sorriso fu la risposta.
“No, dalla tua espressione direi proprio di no…”
“Bhe dai non sono un caso disperato come credi.”
“Oh no, no lo so, ne sono sicura. Sei di stoffa buona…in fondo.”
“Ah in fondo? Bhe grazie davvero buona…”
“Bhe dico solo che per essere perfetto dovresti innamorarti.”
“Ci sto provando…”

Annie si era seduta per terra con la testa appoggiata al divano dove era steso Harm, che con la mano iniziò a carezzarle dolcemente i capelli…

CASA RABB
PRESENTE

Ma quanto ero stupido? Non puoi provare ad innamorarti, o lo sei o no!
Si voltò verso l’interno della casa e vide Mac che stava finendo di sparecchiare.
Non so quando dalla semplice amicizia con lei è iniziato a nascere altro, e forse il trucco sta lì, non lo capisce nessuno quando ci si innamora, succede e basta. Certo che tra entrambi ne abbiamo fatti di casini per complicarci la vita, o forse non saremmo dove siamo senza il nostro travagliato passato….il passato che sia un segno preoccupante questo mio continuo pensarci? No è solo per via di quello che AJ sta facendo al rifugio, il fatto che lui ripercorra la sua vita, mi fa ripensare alla mia, passata quasi per intero in servizio, come lui.

CALIFORNIA
1997

Durante l’inchiesta venne fuori che i piloti temevano il malocchio su di loro a causa di un fatto avvenuto durante la prima guerra in Iraq, Mac notò che Harm era teso e gli consigliò di prendersi un paio di giorni di vacanza, lui replicò che sarebbe rimasto finché le cose non si fossero risolte.

Vennero raggiunti dai giornalisti, che fecero domande su domande, Harm replicò con diversi no comment, ma da un certo punto con una giornalista piuttosto insistente che continuava a tirare in ballo la sfortuna e i precedenti casi tragici della squadriglia non resse più.

“LEI NON VUOLE CAPIRE VERO? Quegli uomini rischiano la vita ogni giorno, e alcuni di loro muoiono, per questo paese, per lei. Se non è in grado di apprezzarlo se ne vada all’inferno.”
Salì in auto e partì sgommando, poi guardò in tralice Mac che non aveva aperto bocca, ma aveva uno sguardo molto eloquente, e le disse che forse quei due giorni se li sarebbe presi.

Ma non rientrò a Washington D.C. andò da Annie, le riparò le scale del porticato, e lei gli parlò del suo trasferimento a Baltimora, lasciando intendere che desiderava tempo, ma che era felice che Washington fosse vicina.
Stavano per baciarsi quando arrivò Mac con la notizia che il RIO della McKee aveva rassegnato le dimissioni, Harm prese in mano la questione e fece tornare l’uomo nel seggiolino posteriore, con lui come pilota, cosa che mise in ansia Annie…

“Meno male che ti sei calmato, altrimenti che faresti?”

CASA RABB
PRESENTE

Harm si riscosse dai suoi pensieri, si era seduto sul dondolo nel portico e Mac si era seduta al suo fianco, per un secondo pensò alla sua reazione se sapesse che stava pensando ad Annie…
Meglio non indagare, non credo ne sarebbe particolarmente felice.
“Allora che ne dici se andiamo via da tutto e da tutti un paio di giorni?”
“E come di grazia?”
“Bhe prendiamo la barca e usciamo al largo, i cellulari non prendono, avvertiamo solo i ragazzi di non preoccuparsi…anzi nemmeno loro, vuoi mai che ci beccano!”
“Harm non so tu, ma io avrei un paio di cause da seguire…”
“Ma dai una giornata di libertà che male vuoi che faccia…”
“Uhmmmm mi ricordo di un’altra occasione in cui mi offristi di bigiare il lavoro, e quella volta non fu molto divertente…”
“Non ho idea di cosa tu stia parlando…”
“Ah davvero? Permetti che ti rinfreschi la memoria, caro? Mac dai vieni a fare un volo, ci divertiremo, avevi detto…”

BOSCHI DELLA VIRGINA
1997

Harm e Mac stanno volando sul piccolo velivolo giallo e rosso, quando un guasto li costringe ad un atterraggio d’emergenza. Durante la manovra Harm dice “Sarah non tradirmi” quando sono a terra Mac gli dice che lassù pareva avesse perso il controllo visto che non la chiama mai per nome, e lui replica che “Sarah” è anche il nome dell’aereo.
Quell’aereo che lui vorrebbe non mollare, mentre lei vuole andare a cercare soccorso altrove, visto che lei si allontana da sola, lui si decide e va con lei, separarsi potrebbe essere pericoloso in quelle montagne.

Dei bracconieri hanno ucciso un ranger che li aveva sorpresi, loro due arrivano mentre lo stanno sotterrando e per un pelo non fanno la sua stessa fine, riescono a fuggire ma Mac viene ferita; Harm ha preso un pezzo che potrà usare per far ripartire l’aereo, dalla macchina del ranger, che non partiva, però per sfuggire agli inseguitori devono inerpicarsi su per la montagna, cosa non facile per una persona ferita ad una gamba.

Intanto Bud è in difficoltà negli uffici, si era dimenticato di avvisare Harm dell’appuntamento con un cliente, così lo cerca, arriva persino a telefonare all’ammiraglio, che non fa mancare la ramanzina telefonica al tenente per il disturbo arrecatogli, cerca Harm col cercapersone ma lui non può rispondergli, e i cellulari non prendono.
Va perfino in casa sua, che all’epoca non era molto ordinata, e quando sente nei messaggi in segreteria che l’amico è andato a volare insieme a Mac ci rimane un poco male, il giovane che Harm deve difendere nella causa per arruolamento fraudolento, gli dice che pure lui potendo uscire con una donna non sceglierebbe un uomo.
Bud replica che il maggiore ed il capitano non sono amici in quel senso.

Torniamo ai due fuggiaschi in mezzo ai boschi…

Harm disinfetta la ferita della donna con del bourbon che aveva in una piccola fiaschetta, lei ironizza su che peccato sia sprecarlo così, poi si appoggia a lui per camminare.
In un momento di sosta Harm spiega a Mac perché quell’aereo sia così importante per lui, era l’aereo di suo nonno abbattuto durante la seconda guerra mondiale quando suo padre era piccolo.

Avrebbe dovuto restaurarlo con suo padre, invece…

Lo aveva fatto quando era stato in convalescenza da sua nonna dopo il suo appontaggio fallito, mentre lo riparava gli pareva che suo padre fosse con lui, Mac gli dice che da come è apparsa la radura quando cercavano un punto per atterrare forse c’era ancora.

Mentre loro parlano, però i bracconieri si stanno avvicinando, Harm si allontana per portarli fuori strada, funziona con due di loro, ma il terzo arriva da Mac e l’aggredisce armato di coltello, Harm arriva tardi per aiutarla, per fortuna lei si era difesa bene, quando dopo un po’ gli altri due scendono e trovano il corpo dell’uomo il fratello di questi giura vendetta.

Intanto i nostri trovano un giaciglio in cui riposare, Harm le sostiene che si devono mettere vicini per scaldarsi col calore dei loro corpi, lei fa un po’ l’ironica con un: “Uh, che emozione”, e lui le replica che cambierà idea quando la temperatura inizierà a scendere.
Lei ha un crollo nervoso, quando vede che non riesce a pulirsi le mani dal sangue dell’uomo che ha ucciso, adesso è il suo turno per le confidenze e parla a Harm di quando aveva iniziato a bere e di come avesse smesso solo dopo la morte di un suo amico, in un incidente d’auto erano entrambi sbronzi e lei lo aveva visto morire non riuscendo a fare nulla perché troppo ubriaca per connettere.
Lei si scusa per il crollo dicendo che non le era mai successo, lui le dice che era normale dato lo stato di shock causato dalla ferita e la dura prova affrontata.

Poco dopo sono davanti al fuoco, lui accende un sigaro e lo passa anche a lei che domanda se le è concesso dire che ha il sedere congelato, lui replica che le donne sono per natura più isolate degli uomini grazie al 10% in più di grasso corporeo, lei gli chiede se per caso le sta dando della grassa, definendolo stickboy (Jack lo smilzo in doppiaggio italiano), e ridono insieme stemperando la tensione delle ultime ore.

Il mattino Mac ironizza sul fatto che vorrebbe cappuccino e brioches, lui dice che il servizio in camera non è previsto. E partono in gran carriera in direzione dell’aereo, bhe gamba ferita permettendo.
Si stanno avvicinando i bracconieri, Mac non ce la fa più e dice ad Harm di salvarsi, lui non la vuole abbandonare e per darle una scrollata si lancia in una lamentela contro le donne che vogliono essere mandate in battaglia, dicendo che quello è il motivo per cui non ci si può fidare appena si arriva a momenti di crisi loro crollano.
La donna reagisce con la rabbia prevista complimentandosi per la predica da manuale e riescono ad arrivare all’aereo.
Harm sale letteralmente al volo, dopo aver sparato per tenere a distanza l’ultimo inseguitore, l’altro lo avevano steso con un trabocchetto in precedenza.

Intanto negli uffici Bud è stato messo in ridicolo dal cliente di Harm che è riuscito ad ottenere un rinvio.


CASA RABB
Presente

“Ricordi ora?”
“mmm sì mi sovviene qualcosa, tipo il sospiro di sollievo che hai fatto quando ti ho detto che Sarah era il nome di mia nonna…. “
“Sospiro di sollievo? Quale sollievo? Ero distrutta, mi avevano sparato ero affamata e stanca qualunque cosa tu abbia inteso quel giorno….No non dirmelo cosa hai inteso altrimenti mi sa che litighiamo di nuovo.”
“Mac ti piacevo già allora, e tu piacevi a me, solo che…siamo stati due sciocchi, o no?”
“Tu sei stato sciocco…no va bene pure io non ho scherzato, meno male che nostra figlia pare più sveglia di me.”

Trattene il respiro, non sapeva se Harm avesse capito a cosa si riferiva, sperava di non creare una situazione antipatica tra lui e Ray.
“Ah ma allora con te ha parlato?”
“No, cioè, ma tu a cosa ti riferisci?”
“Di Ray, Mac dai credevi davvero che quel pomeriggio non avessi capito cosa era successo? A momenti si soffoca mandando per traverso quello che mangiava.”
“No aspetta, tu sapevi e non hai fatto un terzo grado a Ray? O c’è qualcosa che non so?”
“Bhe il terzo grado l’ho fatto, ma con discrezione, quando ho intuito qualcosa l’ho invitato nel mio ufficio e con la scusa di raccontargli del mio passato di pilota ho mostrato lui la foto di Ashley tra Sean ed Henry, avresti dovuto vedere la sua faccia.
Oh è stato impassibile, anche troppo, non un sorriso mentre gli raccontavo di come io sia molto geloso della mia unica figlia femmina….e di come abbia istruito a dovere i due fratelli maggiori sui loro doveri di protezione.”
“Sei perfido, ma come hai fatto a non fare il padre iperprotettivo?”
“Conosco Ashley, e sto imparando a conoscere anche Ray, mettermi a fare il vecchio scorbutico con loro sarebbe stato controproducente, meglio tenerli d’occhio e vedere che fanno senza allarmarli.”

Mac era stupefatta, ma come aveva avuto modo di dire a sua figlia alcune settimane prima nonostante gli anni di matrimonio, Harm aveva ancora la capacità di sorprenderla.

CASA ROBERTS
Bud mise giù il telefono, aveva appena finito di parlare con James, il loro secondogenito aveva lasciato la Marina dopo pochi anni, non era nemmeno arrivato alla laurea, aveva mollato prima, e si che pareva che lo desiderasse, ma si vede che era stato solo condizionato dal resto della famiglia, ora stava a NewYork dove cercava la sua strada, uno sceneggiatore in famiglia, chi lo avrebbe mai detto, bhe Mike aveva del talento artistico, ma aveva lasciato stare la pittura quando era entrato in marina, per suo figlio era stato l’opposto, prima era entrato in marina poi aveva scoperto la sua vera vocazione.
“Hai sentito, era entusiasta, non l’ho mai sentito tanto agitato per qualcosa.”
“Bhe hanno accettato una sua sceneggiatura, devo ammetterlo sono fiero di lui all’inizio credevo fossero solo storie le sue di voler fare lo scrittore, poi mi sono ricordato di come mi divertivo a scrivere le fanfiction su Star Trek e mi sono detto che forse il nome che gli ho dato è stato azzeccato…”
“Bud, quella storia del nome io la devo ancora digerire…”
“Hem, senti ti ricordi quando ci siamo incontrati?”
“Bravo cambia discorso…in ogni modo, sì che lo ricordo ero il tuo sostituto sulla Seahawk, il caso del pilota Isaacs, con la deputata DeLong che era salita a bordo.”
“Bhe sai giusto pochi giorni fa il tenente Dexter ha usato il precedente creato da quel caso in aula, ha ottenuto l’assoluzione facendo leva su quelle volte in cui i regolamenti militari non venivano rispettati per via di pressioni politiche.”

PORTAEREI SEAHAWK
1997

Il tenente Isaacs accusava il primo capo di molestie, lei diceva che questi le aveva compiute per ordine del CAG, il capitano Boone, ordine dato per metterla in crisi, così che il mattino dopo avrebbe sbagliato un appontaggio e il CAG le aveva tolto l’idoneità al volo.
Per Harm la cosa era sospetta dato che la donna non aveva sporto subito denuncia ma solo dopo che il capitano aveva deciso la sua bocciatura come pilota, mentre Mac diceva che le era solo occorso del tempo per decidere come agire.
Per l’ennesima volta sono uno contro l’altra, ma quando il tenente inizia ad accusare a destra e a manca di cospirare contro di lei anche Mac inizia ad essere dell’avviso di Harm.
Intanto Bud dispensa consigli ad una Harriett che desiderosa di far bella figura prende mentalmente appunti di ciò che il tenente le dice, Harm li vede camminare a fianco, entrambi impacciati e si fa sfuggire, sentito solo da Mac,
“Ho avuto un immagine spaventosa”
Lei terminò capendo dove andasse a parare il collega.
“I loro figli?”

Erano vicini al bordo del ponte, lui le disse di stare attenta, che poteva cadere, lei assicurò che sapeva nuotare e lui le spiegò che se cadeva da lì non sarebbe servito, dato che i mulinelli l’avrebbero tirata sotto la nave.

Intanto arriva sulla portaerei la Delong accolta dal servizio d’onore preparato dal guardiamarina Simms.
La deputata fa di tutto per far infuriare il comandante con le sue pretese.

Durante l’interrogatorio al CAG questi fa notare come alla Isaacs sia stato concesso di tentare l’esame tre volte, due volte in più di quello che veniva concesso ad un uomo.

La Delong cerca di mettere Harm in imbarazzo facendogli profferte e chiedendogli come si sentirebbe se a farlo fosse un suo superiore, lui replica a tono e dissente dalla sua idea di far ritentare la prova al tenente, lei gli rinfaccia il suo incidente.

Sulla plancia di comando quando stavano osservando come si comportava la Isaacs in volo la donna riaccese la diatriba con Harm che di sicuro non si fece pregare, dicendole chiaramente che non era affare suo intromettersi nelle decisioni del CAG!

Il comandante Parris lo richiamò all’ordine, dandogli appuntamento a dopo nella sua cabina per l’ammonimento, Harm chiese di poter andare ad assistere all’atterraggio dal ponte anziché dalla plancia.

Ammonimento che non avvenne dato che il volo della Isaacs finì tragicamente, e solo grazie alla prontezza di Harm la RIO Skates venne salvata, aveva fatto in tempo ad eiettarsi ma stava cadendo in mare, con il paracadute era rimasta appesa proprio in quel punto del ponte tanto pericoloso.

La Delong fece le sue scuse per essersi intromessa, magari avesse riflettuto un po’ prima….

CASA ROBERTS
“Però, questo tenente Dexter deve essere un tipo tosto.”
“Eccome, dovevi vedere come ha documentato i fatti risalenti ad oltre trent’anni fa, per un secondo ho temuto che mi chiamasse come test a discarico visto che ero presente come assistente del capitano…soprattutto non ho potuto obbiettare alcun che visto il modo in cui ha gestito l’arringa.”
“A Sturgis sarà spiaciuto perdere un tale valido elemento.”
“Sì lo credo anch’io, ma era stato lui stesso a raccomandarlo a Harm, quando ha saputo che cercavamo nuovi elementi. In fondo rimane sempre un avvocato dello JAG non importa dove stai stanziato.”
“Questo è vero, ma non dirmi che a te è spiaciuto iniziare dall’ufficio principale, quando ti sei laureato?”
“No, tutt’altro, anzi, però io alla laurea non sarei arrivato se non ti avessi avuto al mio fianco, erano esami su esami, e…ne abbiamo passate tante da allora…”
“Sì, anche se mi sa che spesso eravamo la barzelletta degli uffici.”
“No non tu, io…”
“Bud dopo oltre trent’anni non hai ancora capito che siamo bene assortititi? In quanto a gaffe ti seguivo a ruota.”

Il telefono fermò i loro discorsi, era Harm che avvertiva Bud che lui e Mac sarebbero stati assenti per un paio di giorni.
Quando riagganciò gli scappava da ridere all’idea della faccia che avrebbe fatto l’ammiraglio Chegwidden se avesse saputo che certe brutte abitudini del capitano non erano cambiate con gli anni.
“Che succede?”
“Oh niente…credo solo che prossimamente vedrò Harm e Mac meno tesi, tutto qui.”
“Bene, visto che la cosa era passeggera, ne hanno passate troppe prima di mettersi insieme per non superare certe piccole crisi.”
“Sarà come dici tu, noi invece le crisi le abbiamo attraversate durante il matrimonio….”
“Bud, è normale, l’importante è superarle e trovarsi ancora insieme sereni potendosi voltare indietro senza rimpianti.”
“Meglio non voltarsi non credi?”
“Giusto meglio guardare avanti, ma a volte i ricordi sono un bel rifugio dove ritrovare tutti i vecchi amici e, a volte, anche vedere che i nemici sono solo nebbia che svanisce non è poi male.”

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